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Recensione - La bella Vasilisa, Baba Yaga e la bambola benedetta

Aggiornamento: 15 feb


Titolo: La bella Vasilisa, Baba Yaga e la Bambola Benedetta

Autore: Antonella Vigliarolo

Edito: Dark Abyss Edizioni


La bella Vasilisa, Baba Yaga e la bambola benedetta è il retelling di una fiaba tradizionale russa: Vasilisa è una giovane fanciulla di buon carattere costretta a vivere il lutto della perdita della madre. Il dolore della perdita, le nuove nozze del padre e l'incontro con la terribile strega Baba Yaga mettono Vasilisa a dura prova, ma, come nelle migliori fiabe, riuscirà a sconfiggere le avversità.


Sono una grande amante del folklore russo e dei retelling in generale, perciò fin dall'annuncio dell'uscita di questo libro ho desiderato averlo tra le mie mani. La lettura però ha superato le mie aspettative!

Il libro è piuttosto breve, si legge velocemente e davvero con piacere. Lo stile di scrittura della Vigliarolo è preciso e accurato, ma nello stesso tempo decisamente scorrevole. Inoltre le pagine sono arricchite dalle illustrazioni della stessa autrice, che aiutano il lettore a "vedere" le sue ambientazioni.

" Sua madre era stata piuttosto chiara nel raccomandarle di non svegliare la bambola se non per motivi molto seri e condizioni specifiche. Solo se avesse avuto una pena da cui non poteva guarire o un problema che non poteva altrimenti risolvere avrebbe dovuto ricorrervi. "

Una delle cose che mi ha maggiormente colpito è la preparazione dell'autrice: il suo studio del folklore russo e la sua conoscenza degli argomenti trattati traspare chiaramente dalla cura di ogni dettaglio della storia.

Ma, come ogni buon retelling che si rispetti, la Vigliarolo ci mette anche del suo: non si limita a trascrivere una fiaba antica, ma ne dà la sua visione.

Baba Yaga by Adam Duff on ArtStation

E questa è decisamente interessante.

Come nella fiaba originale, Vasilisa riceve in dono dalla madre una bambola benedetta, che la

aiuta a togliersi dagli impicci e a superare le avversità. Ma nel libro della Vigliarolo la bambola non è un deus ex machina che risolve tutti i problemi, togliendo al protagonista ogni merito. Vasilisa è infatti aiutata dall'oggetto, ma è il suo ingegno a permetterle di fuggire dalla strega.

La bambola diventa, più che altro, l'incarnazione dell'amore che lega madre e figlia, il barlume di speranza che dobbiamo sempre alimentare, la luce oltre il buio.

Ho apprezzato immensamente questo libro per essere una fiaba oscura con una splendida morale e un forte messaggio di speranza. E ho apprezzato tanto anche il modo con cui l'autrice ci presenta Baba Yaga.

Nel libro della Vigliarolo infatti, le streghe hanno una loro morale e sono capaci di sentimenti d'affetto, mentre i veri mostri si nascondono in mezzo agli uomini e hanno le loro fattezze.

Da qui, la morale nella morale: non bisogna fermarsi alle apparenze, ciò che gli altri rifuggono non è sempre la cosa peggiore che possa capitare e non tutti i mostri sono cattivi.

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