Intervista a Damix, fumettista dark
Oggi ho il piacere di ospitare Damix, artista, pittore, fumettista, scultore e sceneggiatore catanese. Tra i vari progetti di cui si è occupato, ci sono alcune serie di fumetti a tinte dark, che mescolano elementi di mitologia, territorialità, sword and sorcery e molto altro.
I lavori di Damix sono oscuri, irriverenti e farciti di black humor. Un’esplosione di creatività dal tratto inconfondibile.

Ciao Damix e benvenuto sul mio blog! Raccontaci un po’ di te. Come hai scoperto l’arte?
Grazie a te Lisa, sacra Vestale e protettrice e custode dell’antico sapere nero, per avermi invitato al tuo tempio pagano. È un indiscutibile onore per me!
Diciamo che è stato un colpo di fulmine a ciel sereno! Da quando la sacra fiamma eterna dell’arte è entrata in me sin da pargolo non ne è più uscita! È come una maledizione, non puoi assolutamente uscirne fuori! A parte i fumetti, da piccolo sono rimasto folgorato vedendo le sculture sempiterne di Michelangelo Buonarroti. Da quel giorno è stato come un serpente di fuoco che mi divora e mi tormenta!
Sei un artista a tutto tondo, ti sei dedicato alla scultura, alla pittura e alla sceneggiatura. Hai anche realizzato delle copertine per album metal. Il fumetto però è diventato la tua principale forma di espressione. Come mai?
Il fumetto è il mezzo più immediato e spontaneo con cui posso comunicare e far convergere tutti i miei interessi. Posso raccontare storie, sogni, incubi e paturnie mentali insaporendole alla mia passione per la storia, la mitologia, le leggende antiche e metropolitane. Il fumetto è il mio mezzo per comunicare al mondo la lava vulcanica che mi esplode dentro attraverso fiumi velenosi di inchiostro.

Una delle tue storie che più mi ha catturata è Ostara. In particolare, ho apprezzato molto la mescolanza di elementi di mitologia germanica e folklore calabrese. Puoi raccontarci qualcosa su questa serie di fumetti?
Come tu ben sai meglio di me, che sei una sacerdotessa a riguardo a queste tematiche, Ostara è una divinità germanica poco conosciuta dalle nostre parti mediterranee, una Dea benevola legata alla rinascita e legata tramite al cristianesimo al culto pasquale. Nella mia saga invece è una tremenda strega infernale dominatrice spietata, portatrice di morte dolore e dannazione eterna! Infatti il suo idilliaco odio viene scaraventato verso Lorcan Lurdu Luridus, che ha osato attraversare il suo regno nero, la Silva Brutia (nome con cui gli antichi Romani chiamavano il bosco della Sila) e mancarle della dovuta reverenza che pretende!
Ho voluto unire il culto germanico mistico e le leggende e tradizioni antiche e perdute della Calabria.
Un’altra serie incredibile, per le sue note dissacranti e di black humor, è Reverendo Cruz. Ti va di parlarcene?

Il Reverendo Cruz è un ormai fumetto culto dissacrante e corrosivo con cui mi diletto a raccontare vizi, stravizi e ipocrisie mastodontiche della società contemporanea. Il Reverendo Cruz è un prete (o cosi sembrerebbe) armato fino ai denti di mitra, bombe a mano, uova di Pasqua, candelotti di dinamite, bottiglie di spumante, bazooka e machete, che gira nel sud del mondo ripristinando la morale e ha una sua totalitaria fede in Dio discutibile. Non è un eroe, è più un fottuto psicopatico estremista. Ama profondamente il Signore… ma a modo suo!
Sei un artista sempre in movimento, è facile incontrarti in qualche fiera nei più disparati angoli d’Italia, da nord a sud. Cosa ti piace di più di questo genere di eventi?
È vero, sono sempre in giro, Lisa! La cosa che più mi piace è sicuramente vedere la faccia dei fans quando sfogliano un mio fumetto e pensano: “Ma è possibile? Esistono ancora fumetti del genere?”.
La gente di tutte le età è straordinariamente sorpresa di trovare un fumettista old school come me in giro! Un fumettista che non ha paura di mettere su carta le sue idee folli e che non teme di essere giudicato poco mainstream o non alla moda.
C‘è stata una involuzione negli ultimi 40-50 anni nel mondo della letteratura e fumetto. Oggi gli autori vogliono solo fare soldi e vogliono essere tutti uguali, come pecore da mandare al macello. Le pecore nere, i ribelli, non fanno tendenza. Meglio ubbidire al gusto o all’algoritmo dei dominatori del web e essere tutti uguali e amalgamati alla massa.
Per me questa è diarrea sociale. Non mi avrete mai, bastardi figli di scrofa!

In un mondo sempre più digitale, in cui i social accorciano le distanze, quanto è importante secondo te essere presenti sul territorio e partecipare agli eventi fisici?
È importantissimo avere il contatto con il pubblico.in questo mondo decadente e sempre più sull’orlo dell’ignoranza totale. Conoscere i propri lettori i propri estimatori è una connessione energetica spaventosa!
Io posso tranquillamente dire che conosco tutti i miei fans e quasi con tutti ci sentiamo da tutte le parti d’Italia, scambiamo idee, chiacchiere e anche suggerimenti preziosissimi!
I miei fans, quando sono a un festival del fumetto, mi conoscono bene e infatti mi portano sempre birre, biscotti, nduja, torte fatte in casa, perizomi, regali, e soprattutto il loro innegabile e irriducibile sostegno!
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Oltre che mandare avanti la mia folle avventura di Lorcan Lurdu Luridus e le festività comandate del benevolo Reverendo Cruz, sto lavorando a un’opera segreta che sarà aperta come un vaso di Pandora e porterà sgomento, scarogna, malcontento, e maledizioni indicibili!
E in ultimo, prima di salutarci. A chi consiglieresti i tuoi fumetti?
Più che altro sconsiglio i miei fumetti! Sono per un pubblico di gente vera. veri intellettuali dentro. che sanno bene cosa è l’umorismo, il sarcasmo e sanno apprezzare la passione viscerale che ci metto…
Se sei uno di quegli stronzi moderni 2.0 che ti offendi per ogni punto scoreggia e virgola,d rogato di politicamente corretto… puoi tranquillamente andartela a pigliare nel culetto!
Grazie Damix per questa chiacchierata!
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