Le rune: lettere dell’alfabeto o simboli magici?
Le rune sono molto più di semplici lettere di un alfabeto runico: fin dalle origini, hanno rappresentato anche simboli magici carichi di mistero e significato spirituale.
Sebbene le rune fossero utilizzate dagli antichi popoli germanici come sistema di scrittura, ridurre il loro significato a una funzione alfabetica sarebbe un errore. Lo stesso termine “runa” deriva da una radice che significa mistero o segreto, suggerendo un significato nascosto, non immediatamente accessibile.
Rune e magia nella mitologia nordica
Secondo la mitologia nordica, le rune erano legate a una dimensione sacra e divina. Miti e fonti antiche, come l’Edda Poetica, raccontano che le rune erano incise:
- sulle unghie delle Norne, le tre tessitrici del destino;
- sui denti di Sleipnir, il cavallo a otto zampe di Odino;
- sulla lingua di Bragi, dio della poesia;
- sull’arco del Bifröst, il ponte arcobaleno che collega i mondi;
- sull’orecchio e sullo zoccolo dei cavalli che trainano il cocchio solare della dea Sól.
Questi riferimenti testimoniano la connessione delle rune con il mondo divino e lo stesso destino del cosmo.
Composizione e significato delle rune

Ciascuna runa si compone di più elementi:
- il segno, ossia il glifo, la rappresentazione grafica
- il suono con cui si pronuncia il nome della runa
- il simbolo, vale a dire il suo significato.
Le rune, quindi, possono essere interpretate non solo nella loro valenza di lettere dell’alfabeto, bensì anche e soprattutto in relazione alla loro valenza simbolica.
Gli alfabeti runici
Non esiste un unico alfabeto runico. Le rune si sono evolute nel tempo, e addirittura nello stesso periodo i caratteri runici potevano cambiare a seconda della regione di riferimento.
Il più antico alfabeto runico è composto da 24 segni ed è comunemente noto come fuþark antico. Il termine fuþark deriva dalla sequenza delle prime sei lettere che lo compongono: Fehu (ᚠ), Uruz (ᚢ), Thurisaz (ᚦ), Ansuz (ᚨ), Raidho (ᚱ), Kenaz (ᚲ).
In epoche successive si svilupparono altre forme:
- il fuþark giovane (o scandinavo), con 16 segni, usato durante l’Età vichinga;
- il fuþark anglosassone, con 33 segni, diffuso nelle isole britanniche.
Queste varianti derivano dal fuþark antico e riflettono l’adattamento delle rune ai mutamenti linguistici e culturali dei popoli germanici.
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