Intervista a Samantha Di Prizito, autrice de Il Circo Eterno e La Marionetta delle Stelle
Oggi ho il piacere di ospitare Samantha Di Prizito, autrice, traduttrice, amante dei libri tristi (semicit.).
Il 20 settembre uscirà il suo nuovo libro, La Marionetta delle Stelle, edito da Dark Abyss Edizioni. Si tratta del seguito de Il Circo Eterno, pubblicato con lo stesso editore.
Sam è una persona davvero piacevole, con cui si potrebbe chiacchierare di libri per ore. Per questo non vedevo l’ora di incastrarla in un’intervista.
Ciao Sam e benvenuta sul mio blog!
Ciao Lisa! Grazie per avermi incastrata in questa cosa divertente ♥ Mi fa un sacco piacere essere tua ospite!
Vuoi raccontarci la trama de Il circo eterno, il tuo romanzo di esordio, in pillole?
Ah, partiamo subito così, col botto e le domande difficili, vedo!
Pensa che per me è sempre difficile parlare de Il Circo Eterno. Ho un rapporto di amore-odio con il mio primo romanzo e il modo in cui racconto la trama cambia a seconda di cosa penso di esso nel momento in cui mi viene posta la domanda ahah!
In ogni caso, Il Circo Eterno è il mio primo romanzo dark fantasy queer, con elementi horror e sovrannaturali, ma anche una punta di romanticismo.
Racconta la vicenda di Evan, che è tormentato dai fantasmi. Gli spiriti lo seguono ovunque, lo definiscono un ladro e gli dicono che deve restituire ciò che ha rubato, altrimenti l’universo intero finirà per collassare. Evan però non sa di cosa stiano parlando, crede di essere impazzito.
Poi un giorno, il circo arriva in città. Allo spettacolo di apertura, la sua strada si intreccerà a quella di un trapezista dai boccoli rossi e il loro incontro metterà in moto un destino sopito da secoli, gli farà ritrovare un amore perduto, che trascende tempo e spazio e le sorti del mondo intero, conosciuto e non, risvegliando una creatura assetata di potere e vendetta.
Riprende così una battuta di caccia dimenticata, che però dura da secoli. Evan si interfaccerà con divinità capricciose, con la sua fiamma gemella, con un nemico assetato di vendetta che divora e distrugge, e reggerà tra le mani il destino di un mondo nuovo, che potrà nascere solo al prezzo di un sacrificio che lui non è disposto a compiere.
Per quanto non mi piaccia troppo venderla in questo modo, Il Circo Eterno è una storia d’amore e di distruzione, che trascende il tempo e lo spazio. Ma è anche una storia di formazione e di accettazione, che ha una punta di incredibile.
So che la storia che poi è confluita ne “Il circo eterno” in origine si chiamava “Bottoni”, e ti accompagna da molto tempo. Com’è portarsi una storia dentro così a lungo? E come si è trasformata in questi anni?

Una Fila Ordinata di Bottoni è stato il suo titolo così a lungo che sono stata a dir poco restia a cambiarlo, quando è giunto il momento di pubblicare con Dark Abyss Edizioni.
Il Circo Eterno – o meglio, Bottoni – nasce come una fanfiction, la mia prima storia seria e originale e che ai tempi postavo su EFP, assieme alle fanfiction sui One Direction. Non sono mai andata oltre il nono capitolo ed era sulla linea di quei college romance che parlano di salute mentale che andavano di moda ai tempi.
Sì, lo so, shocking. Anche per me è stato un devasto, quando l’ho ripresa in mano la prima volta!
Penso che nel corso degli anni Bottoni sia cambiata tanto, ma non abbia davvero trovato la sua forma ultima e completa. Il Circo Eterno è l’aspetto che ho scelto di dargli, ma non la sua vera veste – ha senso? Spero di sì! So che ha ancora tanto potenziale e che all’epoca, quando l’ho pubblicata in self prima e quando Emanuela mi ha accolta nel suo catalogo poi, non avevo la maturità adatta a crescere assieme alla storia. Quindi l’ho limata al meglio, senza alterarla troppo. Tornassi indietro, però, lavorerei un po’ di più sulla storia per dare a Evan altri strumenti e fondamenta rispetto a quelli con cui si è ritrovato, poveretto. Sono un’autrice sconsiderata e scapestrata, non c’è che dire!
Parlando seriamente, però, Il Circo Eterno porta fra le pagine una me molto ferita, arrabbiata e spaventata, con cui ancora oggi fatico a confrontarmi. Portarsi questa storia dietro per così tanti anni (undici, quasi dodici perché è nata nel 2014) è… strano?
Insomma, all’inizio la odiavo, non riuscivo a guardarla perché, come dicevo, racconta di una parte di me con cui non riesco a scendere a patti, una me che non riconosco e che mi ha influenzata e cambiata drasticamente. Una me che mi ha fatto paura, che ancora oggi un po’ temo.
Però negli ultimi anni, complice un po’ l’accoglienza che ha avuto fra lə lettorə e un po’ il mio mental space che è in una posizione ben più favorevole rispetto all’epoca, ho iniziato a rivalutarla, a guardarla con più affetto. Alla fine, anche le parti più oscure di noi contribuiscono a formarci e a renderci le persone che siamo oggi, e temerle non porta a niente di buono o costruttivo, anzi.
Con Il Circo Eterno è sempre una guerra, ma vedere la storia cambiare e vedere il mio dolore, la mia insicurezza su carta mi ha permesso di fare, senza troppo timore, quel passo in avanti verso il futuro felice che voglio e che mi merito.
Vederla trasformarsi è stato difficile ma allo stesso tempo affascinante, perché lo ha fatto con me, nonostante Il Circo Eterno sia un reminder di un passato terribilmente infelice e doloroso. Ho avuto l’occasione di intervenire sul testo e avevo la possibilità di farlo in modo anche abbastanza drastico, ma alla fine ho optato per fare un intervento minimo perché altrimenti avrei riscritto tutto. Non penso di essere nella posizione di cancellare o riscrivere il passato scomodo, che non mi piace rivangare, e al contrario penso che mantenere la storia così com’è sia stato fondamentale nel mio percorso di crescita come scrittrice, certo, ma anche come persona.
A oggi, nonostante il mio rapporto conflittuale, mi impegno a guardare al mio romanzo con orgoglio e affetto, perché è la prova materiale che io sono qui, che non mi sono lasciata schiacciare e che, nonostante tutto, mi sono battuta e ho avuto il mio finale felice – con sacrifici annessi, certo, ma cosa nella vita si ottiene gratis?
Il Circo Eterno era pensato fin dall’inizio per essere il primo volume di una dilogia? Cosa ti ha fatto scattare l’idea di scrivere un seguito?

Ah, questa domanda è divertente e forse anche lo scoop dell’anno!
Il Circo Eterno all’inizio era una trilogia!
Il primo volume di Una Fila Ordinata di Bottoni era dal punto di vista di Evan, seguiva le vicende scolastiche e una prima fase di avvicinamento al suo interesse amoroso.
Il secondo volume era dal punto di vista di Rian, e seguiva il percorso di accettazione della sessualità di Evan attraverso il suo rapporto con questo personaggio pieno di sé, che trasudava sicurezza, ma che aveva una situazione molto scomoda e triste alle spalle. Appariva come un personaggio allegro e irriverente, ma in realtà era un piccolo folletto maltrattato e sul punto di licenziarsi dalla vita. In un certo senso, si salvavano a vicenda, grazie anche a Finbar – il migliore amico di Eean, fratello di Evan.
Il terzo romanzo era dal punto di vista di Eean, ma non ricordo bene dove volessi farlo andare a parare. All’epoca scrivevo i primi due in parallelo, ma non sono mai arrivata al terzo volume ahah! Ho riscritto, demolito e ricostruito la storia senza mai finirla.
La Marionetta delle Stelle è nata in un modo un po’ più diverso, nel senso che non era in programma. Poi un giorno mi sono persa a pensare a come sarebbe stato scrivere una raccolta di racconti che parlavano di Evan nelle sue infinite vite e, perché no, concludere con la dipartita di Eean dopo una potenziale riconciliazione.
Sì, lo so, molto tragico. Però mi diverto a scrivere storie così, tormentate e piene di dramma!
In ogni caso, decido il futuro della raccolta, vado a letto e sogno Evan che guarda mentre scrivo appunto il racconto finale, con la morte del fratello. E niente, non era contento di ‘sta cosa! Mi ha messo una mano sulla nuca e mi ha schiaffato la faccia contro la tastiera due volte, con una forza che sembrava reale. Poi ha indicato lo schermo e mi ha detto: “Riscrivi tutto. E bada che Eean non muore.”
Da lì, ho capito che Evan non aveva finito di crescere, di combattere, di evolversi. Quindi l’ho ascoltato: mi sono messa al pc, ho relegato i racconti a una cartella che non so nemmeno se esiste più, e mi son messa a scrivere ascoltando la sua, di voce narrante. Era lui che voleva parlare, scoprirsi, farsi scoprire, e non più io. Voleva una rivincita, voleva giustizia e io mi sono semplicemente prestata allo scopo.
Evan è un personaggio molto schivo, tormentato e anche un po’ palo in quel posto, quindi non capita tutti i giorni che metta a nudo le sue insicurezze, le sue paure; capita ancora meno spesso che voglia farsi avanti e farsi valere, darsi una possibilità. Quindi non me la sono sentita di tagliargli le gambe così, solo perché mi aveva malmenata in un sogno.
Se poi alla fine de La Marionetta delle Stelle Eean muore, non ve lo dico. Non voglio ripetere l’esperienza di malmenamento onirico da parte del mio scemopagliaccio; una volta mi è bastata, grazie.
Cosa possiamo aspettarci da “La marionetta delle stelle”?

Ehmmmm…. Sicuro una storia molto più oscura e pesante rispetto a Il Circo Eterno.
Come dicevo, La Marionetta delle Stelle è un percorso di crescita e accettazione fatto e finito, gli ingranaggi stanno macinando e Evan si ritroverà ad affrontare un vecchio nemico e anche il riflesso di sé stesso. È una parte attiva e non più un passerby, qualcuno che rimane a guardare, con le mani in mano, mentre la vita gli scivola addosso.
Questo secondo romanzo è una lettera d’amore che Evan ha scritto a sé stesso, che parla di accettazione e affetto, di famiglia e appartenenza. Parla anche di Storia e di creature spaventose, dell’inevitabilità del destino, del coraggio nascosto in ognuno di noi e delle responsabilità che gli esseri umani si devono prendere ogni giorno, quando si svegliano alla mattina e scelgono di vivere.
È un voto alla vita, quello che io ed Evan abbiamo preso ormai sei anni fa, accettando il bello e il brutto dentro di noi, dopo esserci quasi lasciati sopraffare.
Sicuro è un libro ben più malinconico de Il Circo Eterno, ma c’è anche tanta speranza, tanta voglia di rivalsa, soprattutto al confronto con gli orrori della Storia, ma anche della quotidianità.
Credo che ci sia tanto amore, in quel libro, anche se non nelle forme convenzionali a cui siamo abituatə. A condirlo, l’orrore, il sovrannaturale e le solite seghe mentali, perché Evan sarebbe nessuno senza di esse.
Il Circo Eterno è stato il tuo primo romanzo. Com’è stata l’esperienza di scrittura de La Marionetta delle Stelle, da autrice più navigata? E, nello specifico, com’è stato scrivere il seguito di una tua storia?
La Marionetta delle Stelle è diverso per struttura e progettazione, rispetto al primo volume. Principalmente perché è stato, appunto, progettato al dettaglio, mentre Il Circo Eterno è stata più una scrittura dettata dal bisogno di lasciare uscire certi sentimenti, un vomito di coscienza con una struttura (scusate il paragone orrendo, ma non so come descriverlo in modo poetico, perché non c’è stato niente di poetico nella creazione del mio romanzo d’esordio, solo tante bestemmie).
A distanza di quasi dieci anni da Una Fila Ordinata di Bottoni su EFP, Evan ha fatto un cambiamento colossale, quindi scrivere Marionetta è stato un processo più semplice e più maturo, anche. Esplorare i suoi sentimenti, ascoltare la sua voce e seguire la direzione in cui si lanciava a ogni pagina è stato semplice. Ho imparato ad ascoltarlo, a capirlo, a collaborare con lui piuttosto che a mettergli i bastoni fra le ruote.

Marionetta è una storia che amo con tutta me stessa, forse persino di più de Il Circo Eterno, perché mischia tante piccole parti di me che la gente non conosce/non si aspetterebbe di trovare nella mia persona.
È stata anche una faticaccia, perché scrivere un romanzo con una impronta storica consistente non è facile, eppure è lì e, spoiler, i primi pareri che ho ricevuto in merito sono stati solo complimenti.
È stato bello tornare a casa, ritrovare vecchie conoscenze e incontrarne di nuove. Ma ancora più bello è stato sedersi con Evan e scoprire lui, dettaglio dopo dettaglio, e capire che forse non ci odiamo così tanto come pensavamo all’inizio.
Poi ti dirò, a differenza de Il Circo Eterno, La Marionetta delle Stelle è arrivato, come si dice dalle mie parti. Anche in fase di editing, la mia preoccupazione principale era far quadrare ciò che è avvenuto nel primo romanzo, non scrivere cavolate dal punto di vista storico e assicurarmi che Evan sbocciasse invece di raggrinzire e rinsecchirsi. Non sono state apportate grosse modifiche di trama, come invece avrei dovuto fare con Il Circo Eterno. La trama di Marionetta era lì, l’ha costruita e sviluppata Evan e infatti la differenza fra i due romanzi si nota!
Però amo il fatto che Il Circo Eterno sia stato amato nonostante i mille difetti che io vedo a ogni riga. Vuol dire che nella sua imperfezione, qualcuno si è rivisto e ha colto un messaggio. Per me è il complimento migliore in assoluto, quando i lettori trovano conforto e si rivedono in qualcosa che è ben lontano dall’essere perfetto e impeccabile e nella forma migliore che potesse prendere.
Spero che per Marionetta sia lo stesso!
Quali sono i tuoi prossimi progetti di scrittura?
Sto lavorando a Progetto Egitto, al momento. Ho avuto la geniale idea di revisionare la seconda bozza e poi riscriverlo da capo, da un punto di vista diverso, e con un narratore particolare. Non so se sia stata effettivamente una genialata oppure una cavolata, ma lo scoprirò spero presto, ammesso che non mi tiri scema la riscrittura!
Sto anche lavorando a Progetto Clown, ma in sordina. È una storia che sto riscrivendo da zero, alla quale ho appena trovato i dettagli e il finale perfetti, però devo lavorare un po’ alla struttura, prima di riprendere a riscrivere e a scrivere quello che manca.
Poi quest’autunno dovrebbe uscire una raccolta di racconti a cui ho preso parte, il cui nome in codice è Progetto Carnival, all’interno della quale si troverà appunto un mio racconto breve a tema circo – sì. È un’ossessione. Ci ho scritto fintanto una tesi sopra! – e con una punta di fantasy molto triste – sì. Le cose tristi sono il mio marchio di fabbrica eheh.
Sto cercando di non mettermi troppa pressione, perché ho la brutta abitudine di consumarmi l’esistenza attorno alla tastiera e vorrei imparare ad affrontare la scrittura e i nuovi progetti in un modo più… salutare, ecco. Quindi chissà!
Penso però, a malincuore, che la storia di Evan si concluda con la Dilogia dei Bottoni. È in pace, per una volta, e sicuro non vado a infastidire il can che dorme ahah!
E in ultimo, prima di salutarci. A chi consiglieresti Il Circo Eterno e La marionetta delle stelle?
Consiglierei la mia dilogia a chi si sente persə, a chi ha paura e a chi si crede troppo debole per prendere la vita fra le mani.
La consiglio a chi ha pensato o pensa che la propria vita non avesse o abbia alcun valore e che ha pensato o pensa di buttarla via. Sono sicura che Evan abbia molto da insegnare sia in termini di catarsi per il dolore e la sofferenza, sia in termini di forza ritrovata e di coraggio. Se non avessi scritto la sua storia, non so se sarei qui, oggi. Questo, perché il destino ha un modo buffo di giocare.
La consiglio a chi non si schifa e a chi non è pollo, perché io sono un pollo schifiltoso, ma mi diverto a scrivere nel dettaglio cose che ti fanno dire “ewwww”. Però apparentemente le scene stomachevoli sono quelle che son piaciute di più.
La consiglio a chi è paziente, a chi cerca una found family un po’ strana e a chi ha voglia di fare un salto nella Storia. La consiglio a chiunque sia prontə a liberarsi delle catene di cui è prigionierə, a chi abbia voglia di scoprire le mille forme dell’amore di cui non si parla mai abbastanza.
La consiglio a chi vuole sfidare il fato e la tela delle stelle, ma anche a chi vuole credere che al mondo esista la magia, ma non sa da dove iniziare a cercarla.
Infine, la consiglio a chiunque cerchi un porto sicuro, un abbraccio caldo quando le cose sono difficili e a chi è alla ricerca di una ragione, del coraggio, di unə amicə che capisca e una spalla su cui piangere, ma anche qualcuno che ci prenda sottobraccio e cammini al nostro fianco.
Grazie per questa chiacchierata!
Grazie a te per avermi ospitata sul tuo blog! Buona lettura a chi sceglie di dare un’occasione a Evan e alla sua storia e grazie a chi si è letto le mie seghe mentali. Siete dellə cuoricinə! ♥
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